Con l’utilizzo dei bonus fiscali del 50-65% per la ristrutturazione della casa, dell’arredamento e degli elettrodomestici, si rischia di non avere solo le detrazioni, ma anche un aumento delle tasse della casa. I motivi.
Se con la nuova Iuc sulla casa, che contiene al suo interno Imu, Tasi e Tari, il rischio per gli italiani di pagare più tasso è decisamente alto, e in alcuni casi, confermato anche dalle stime, anche chi ha richiesto gli eco bonus ristrutturazioni sono a rischio stangata con la nuova riforma del catasto.
Con l’approvazione della delega fiscale, è stata confermata la riforma del catasto, che allineerà la tassazione sugli immobili ai valori di mercato, superando le sperequazioni generate in molti casi dal mancato aggiornamento dei dati catastali, che al suo interno, oltre alla revisione del sistema i tassazione degli immobili, introduce un regime fiscale agevolato per la messa in sicurezza e la riqualificazione degli edifici e un emendamento approvato dalla Commissione Finanze e convalidato dall’Aula ha aggiunto a questi interventi quelli per la riqualificazione energetica ed architettonica degli edifici, stabilendo che per accedere alle agevolazioni fiscali sarà necessario dimostrare di aver effettuato gli interventi.
Si tratta della detrazione del 65% ecobonus per la riqualificazione energetica e per l’adeguamento antisismico degli edifici e della detrazione del 50% per le ristrutturazioni che, con queste aliquote, scadranno il 31 dicembre 2014. Nel 2015 scenderanno rispettivamente al 50% e 40% per poi tornare entrambe all’aliquota ordinaria del 36%.
Claudio Antonelli su Libero quotidiano spiega i possibili cambiamenti che ci saranno con la riforma del valore dell’immobile al catasto: “In caso di frazionamenti, modifiche, ampliamenti o demolizioni, va presentato il modello Docfa, una dichiarazione telematica che arriva dritta al Catasto e registra gli interventi. Negli ultimi tempi si sta verificando un fenomeno strano. A molti proprietari che hanno fatto ristrutturazioni e inviato il Docfa sono arrivati avvisi di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate-Territorio per contestare il classamento; cioè il valore catastale. Ovviamente imponendo un ritocco verso l’alto. Con una conseguenza molto chiara. Quando si tratterà di pagare le prossime tasse sulla casa gli importi saliranno e non di poco. In ballo c’era un rincaro della rendita di circa il 30% (da classe 6 a 8 del Docfa) in base a «verifiche effettuate in base al D.M 701/94. In realtà senza che nessun funzionario avesse fatto alcun sopralluogo e senza che il rincaro fosse correlato ad alcuna specifica nè parametro”.