La caldaia a condensazione permette di ottenere valori di rendimento significativamente maggiori e un grado di emissione di ossidi di azoto e monossido di carbonio notevolmente minore rispetto alle caldaie tradizionali.
Come funziona una caldaia a condensazione? Alla base del principio di funzionamento delle caldaie a condensazione c’è il recupero, e quindi il riutilizzo, del calore latente presente nei fumi generati dalla combustione. Questa particolare caratteristica è dovuta alla presenza di scambiatori di calore, all’interno dei quali vengono fatti scorrere i fumi di scarico. Gli scambiatori, utilizzando la temperatura dell’acqua di ritorno dell’impianto termico, più fredda rispetto alla temperatura dell’acqua di mandata, raffreddano questi fumi, il vapore acqueo contenuto nei gas di scarico condensa e l’energia termica che si libera viene ceduta all’impianto di riscaldamento. In questo modo è possibile sfruttare tutto il calore reso disponibile dalla combustione, una parte del quale andrebbe disperso attraverso il camino nelle caldaie tradizionali.
La tecnica della condensazione risulta più vantaggiosa con l’utilizzo del gas metano, poiché il calore latente riutilizzabile è pari circa al 11%, mentre con i combustibili liquidi come il gasolio esso si aggira intorno al 6%.
Risparmio dei consumi. Non è facile stabilire il risparmio garantito da una caldaia a condensazione; esso dipende dalle caratteristiche dell’impianto stesso, dall’indice di efficienza termodinamica e dal rendimento effettivo in calore, a cui bisogna aggiungere le caratteristiche dell’impianto di riscaldamento preesistente a cui è eventualmente abbinata la caldaia. (Se si rompe la caldaia il rimborso è più facile se si tratta di bene in comunione e non in condominio)
Mentre l’abbinamento delle caldaie a condensazione ai vecchi impianti non garantisce un notevole risparmio in termini di combustibile, con i moderni impianti di riscaldamento si raggiunge un risparmio pari al 25-30%. In particolare, la riduzione dei consumi è dell’ordine del 15-20% nell’utilizzo di acqua calda fino a 80°C, e sale fino al 25-30% nell’utilizzo di acqua calda fino ai 60°C. Si può affermare che quanto più bassa la temperatura dell’acqua di ritorno dall’impianto di riscaldamento, tanto maggiore sarà la capacità di raffreddamento e la quantità di calore recuperato dai fumi ad opera della caldaia a condensazione. Il massimo rendimento si ottiene a carico parziale, ovvero con impianti che lavorano a basse temperature (dai 30° ai 50°C) con un risparmio energetico che raggiunge anche il 40%.
L’abbinamento con i pannelli solari garantisce, poi, il risparmio economico che raggiunge anche il 50-60%.
Nel caso delle nuove costruzioni, è opportuno abbinare la caldaie a condensazione con impianti di riscaldamento a bassa temperature, come impianti a pavimento o a parete radiante o con radiatori di superficie elevata. Questi ultimi, aumentando lo scambio termico con l’ambiente, raffreddano maggiormente l’acqua di ritorno rispetto a quella di mandata.
Incentivi fiscali. In base al piano di riqualificazione energetica degli edifici, il Governo ha introdotto detrazioni fiscali anche per la sostituzione di impianti di climatizzazione con impianti dotati di caldaie a condensazione e alla contestuale messa a punto del sistema di distribuzione. Tali detrazioni, inizialmente pari al 55% delle spese sostenute dal contribuente, sono state innalzate al 65% dal D.L. 4.6.2013, n. 63 in tema di prestazione energetica nell’edilizia. Tale decreto ha prorogato l’agevolazione al 31 Dicembre 2013 per i privati, e al giugno 2014 per interventi sulle parti comuni del condominio o su tutte le unità immobiliari del condominio. Oltre tale scadenza e fino al 30 Giugno 2016, la detrazione per la riqualificazione energetica delle parti comuni del condominio scenderà al 50%, per poi allinearsi alla detrazione per gli interventi di ristrutturazione edilizia, pari al 36%, dal 1 Luglio 2016.
Per ottenere l’agevolazione, è necessario che un tecnico abilitato attesti la rispondenza degli interventi ai requisiti richiesti dal decreto.
Riduzione dell’inquinamento. Le nuove caldaie a condensazione riducono notevolmente l’emissione di sostanza dannose per l’ambiente rispetto alle caldaie tradizionali. L’inquinamento viene ridimensionato proprio grazie alla raccolta e allo smaltimento della condensa, contenente gli acidi nocivi. Tale condensa viene eliminata attraverso la rete fognaria nel caso di ambienti domestici, e da impianti di smaltimento nel caso di ambienti più ampi.
Dott.ssa Giada D’Amato
Fonte http://www.condominioweb.com/vantaggi-nellinstallare-una-caldaia-a-condensazione.11202#ixzz36II2cPzV
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